Nel Feng Shui sono 9 i settori della vita da mantenere in equilibrio perché la persona viva in pieno benessere.
Uno tra questi è chiamato la Madre, Kwan.
Non in tutte le case sono presenti tutti e 9 i settori ben accolti, e proprio questo fatto ci permette di osservare senza giudizio, come in una fotografia, quale sia il momento della vita di chi occupa la casa.
Come ci rispecchiano le nostre case, e quanta comunicazione viene racchiusa tra le sue mura, nei colori, nelle scelte d’arredo, nella disposizione degli ambienti…
Quando osserviamo le case possiamo leggervi la nostra dimensione interiore con i nostri blocchi, le criticità, le predisposizioni e gli aspetti di forza.
Gli ambienti imprimono le loro suggestioni sull’uomo con continuità, e giorno dopo giorno possono rafforzare o indebolire alcuni dei nostri aspetti relazionali o intimi senza che talvolta ce ne rendiamo conto.
E’ vero anche, però, che non solo gli ambienti possono supportarci nel raggiungimento dei nostri obiettivi, ma di rimando, noi stessi, lavorando sulla consapevolezza della nostra dimensione interiore, siamo artefici dei nostri cambiamenti, pur vivendo in un ambiente che magari non ci supporta.
In questa casa che oggi osserviamo non era presente la zona Kwan. La donna di casa faticava a trovare uno spazio di donna adulta in famiglia.
Di fatto lo era a tutti gli effetti, sposata, madre, lavoratrice, ma era come se rimanesse sempre nella dimensione di figlia.
La sua struttura caratteriale era caratterizzata da una difesa primaria orale, pertanto proiettata verso l’esterno, nell’attesa che l’altro si occupasse di lei e si assumesse la responsabilità della sua vita.
L’ambiente Kwan si faceva sentire fortemente come mancante, ed essendo impegnata in un cammino di crescita personale, questo aspetto era stato portato alla sua attenzione varie volte.
Lavorare su di esso con presenza e consapevolezza è stata la nostra prima scelta, non avendo la possibilità di lavorare parallelamente anche sugli ambienti, ed ha permesso che si aprisse nel tempo la possibilità di affittare una stanza dall’appartamento adiacente, da annettere al suo, che integrasse proprio l’ambiente Kwan mancante.
Ora che fisicamente avevamo uno spazio su cui agire anche a livello materiale, abbiamo iniziato insieme a chiederci come volesse materializzare nella sua vita Kwan,
cosa rappresentasse per lei, quale fosse il simbolo che voleva attivare nella propria vita.
Kwan era uno spazio sacro, di accoglienza, di magia, di connessione tra cielo e terra.
Lo abbiamo impreziosito perché fosse l’immagine della femminilità, di accoglienza, ma anche di viaggio, di scoperta, giocando con la luce filtrata e i colori caldi,
con simboli di maternità e di mondo da scoprire. Era lo spazio del nutrimento ma non solo verso gli altri, quanto invece e soprattutto di nutrimento spirituale per se stessa.
Abbiamo arredato la stanza con cura, abbiamo creato una porta su misura,
che permettesse alla manifestazione della Donna di filtrare nel resto della casa, creando un collegamento ed un invito.
Per ognuno di noi, ogni settore della nostra vita ha un significato profondo, dato dalla nostra esperienza di vita, dalla nostra struttura caratteriale di difesa, dai nostri talenti.
La connessione tra gli aspetti materici della dimensione fisica e gli aspetti più sottili della nostra dimensione energetico-emozionale,
ci permette di allinearci e vivere pienamente la nostra vita, così come un albero si connette tra Terra e Cielo.